La Settimana Sociale di Taranto è stata una esperienza significativa a cui guardare con crescente interesse. I delegati della Diocesi di Asti, Silvia Benotti, Lorenzo Damasio Fiori, Francesco Scalfari, accompagnati dal nostro Vescovo, mons. Marco Pràstaro, hanno già avuto modo di restituire parte dei contenuti al primo incontro della Scuola Popolare di lunedì 8 novembre scorso presso il Teatro delle Torretta.
Un nuovo incontro di restituzione e riflessione si svolgerà il prossimo venerdì 3 dicembre alle ore 21.00 presso il circolo ACLI Foyer delle Famiglie e approfondirà temi e richieste da avanzare alla diocesi, alle parrocchie e alle associazioni e comunità riguardanti l’impegno di:
- analizzare, comprendere e valorizzare la vocazione del territorio;
- prestare attenzione e dare un’anima al PNRR del territorio;
- favorire e partecipare ai gruppi di cittadinanza attiva che nascono dai problemi del territorio;
- ripartire dalle Buone Pratiche di imprenditoria del territorio, incontrarle, ascoltarle, sostenerle, farle conoscere meglio e promuovere la nascita di cooperative di comunità, cooperative di consumo, comunità energetiche e gruppi di acquisto solidale (GAS);
- adoperarsi per la valorizzazione del ruolo dei giovani e delle donne nella Chiesa, nella società, in politica;
- realizzare momenti formativi per i diversi e molteplici referenti diocesani e parrocchiali, offrendo corsi di formazione alla luce della Dottrina Sociale, dell’ecologia integrale, della guida per comunità e parrocchie ecologiche;
- pensare una catechesi fondata sulla Laudato si’ e la cura della Casa Comune, in modo che l’iniziazione e l’educazione cristiana siano rivolte anche al saper abitare il mondo;
- formulare ipotesi per la prossima giornata del creato sul nostro territorio come momento di arrivo e di partenza del lavoro annuale di tutta la comunità, pensando anche a visite, pellegrinaggi locali e alle buone pratiche.
Grazie alla scelta del tema molto attuale, Il pianeta che speriamo. Ambiente, Lavoro, Futuro. #tuttoèconnesso, sono emerse indicazioni molto significative da approfondire, come il costruire e lavorare in rete; non separare lavoro ambiente, salute, ma operare secondo il principio per cui tutto è connesso; favorire soluzioni praticabili e concrete attraverso lo sviluppo concreto e operoso di nuove proposte, buone pratiche, scambio di informazioni; essere sempre in relazione e quindi comunità, intesi come luoghi e spazi di incontro, esperienza, ascolto, discernimento, ospitalità, formazione, mediazione e legami sociali, favorendo la logica dei processi e iniziative di testimonianza civile, per cui siamo chiamati ad essere profeti di una vita nuova già in questo mondo, alla luce del Vangelo annunciato e vissuto da Gesù.
Queste indicazioni sono state precisate declinando alcune parole chiave dal “pianeta che speriamo” e rappresentano un singolare “bagaglio culturale” per comprendere il futuro utile per creare le condizioni di impegno nella costruzione di una nuova socialità da cui non si può prescindere:
Ecologia integrale, come formulata nell’enciclica di Papa Francesco Laudato si’, deve rappresentare un’opzione preferenziale, soprattutto in questo tempo di crisi ambientale e sociale e inevitabilmente di cambiamenti, che riguardano tutta la persona e la comunità. Secondo il principio per cui Tutto è connesso occorre scegliere l’ecologia integrale come paradigma della nuova modernità e assumere un atteggiamento responsabile e una conversione personale nei confronti dell’ambiente, delle nostre città e dei nostri territori, della comunità civile e della politica. Pertanto non solo transizione ecologica, ma conversione ecologica e antropologica.
Alleanze. Se tutto è connesso, anche se è più difficile, più rischioso, persino tutto più lento, insieme si agisce, superando limiti, paure e fragilità. Insieme si costruisce bene comune, insieme si allontanano le ingiustizie e insieme guardiamo a uno sviluppo sostenibile. Insieme impariamo a vivere le nostre città e ad abitare le nostre case, i luoghi del lavoro, dell’economia e della politica.
Giovani è un’altra parola scaturita in modo forte dal pianeta che speriamo. L’ecologia integrale è in mano ai giovani, portatori di valori etici, civili e costruttori di buone alleanze anche intergenerazionali farci compagni di strada, come il manifesto presentato e discusso “Una alleanza in cammino”. Sono loro, che già stanno operando e realizzando, che ci costringono a guardare in faccia una realtà che esige cambiamenti radicali, soprattutto in tema di ambiente, lavoro e futuro sostenibile.
Buone Pratiche di sviluppo sostenibile ed economia circolare da raccontare e far conoscere: lo sviluppo sostenibile evocato a Taranto sono le buone pratiche di resilienza e ripresa economica che sono già nate e operanti nei nostri territori; sono le proposte già inviate alla politica, dove la premialità alla sostenibilità e a tutto ciò che riguarda il bene comune è in primo piano; sono infine uno sguardo rivolto alle disuguaglianze e alle marginalità da combattere, sconfiggere e fare diventare parte integrante di valore e crescita sociale ed economica.
I delegati della Diocesi di Asti
alla 49 Settimana Sociale dei Cattolici Italiani
Il pianeta che speriamo. Ambiente, Lavoro, Futuro. #tuttoèconnesso
Taranto 21-24 ottobre 2021